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Ricorre cordoglio notturno, greve

flautare cinereo, cellule in aria

di morte sospesa. Gelido e spesso

sul tavolaccio è il cubo: argenteo luce

fulcro asettico e tragico di leva.

Opaco l'universo ci si pesa

a sbilanci d'amalgama ristretto

come i "sommersi" in cuccetta di lager

subendo la metrica di baracca:

che alluda alla combustione dei corpi

poi che il fuoco li dilata in fumo acre?

Mesto s'apprende rammarico all'osso

ch'è a tappeto il russare stanco: verso

costante, s'allarga d'orrore a bocca

fino ai pidocchi tra coperte e nasi

in collottola imbucandosi sozzo.

Storia che, come granchio, corre a mare:

che indietreggi, pare, eppure s'avanza

ai gabbiani sfuggendo tra gli scogli.

 Salvatore Pizzo - 29/01/2021 02:25:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Annalisa:
<’Che a noi spetta (e a chi altro?) di vivere di osare respirare
aria nuova d’ossigeno puro pregando

alla luna,

di darci sostegno...

un abbraccio.>

Grazie di cuore anche per queste tue splendide parole, mia cara amica.
Anche a te un abbraccio ed un più che caro saluto.

 Salvatore Pizzo - 29/01/2021 02:19:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Vincenzo:
Magico Guccini! Grazie di cuore anche per averlo citato, oltre che per la lettura molto sentita.
Un notte di sogni felici a te

 Salvatore Pizzo - 29/01/2021 02:16:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Giovanni:
Ci sono momenti in cui orrore e meraviglia si compenetrano, lasciandoci sbigottiti.
Grazie di cuore.

 Annalisa Scialpi - 28/01/2021 18:47:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]



Che anima visionaria: meravigliose queste immagini che si dilatano, sfuggono dal controllo, s’impongono...

Tuttavia penso che il rammarico si debba lanciarlo,

coi gabbiani, oltre la riva.

’Che a noi spetta (e a chi altro?) di vivere di osare respirare
aria nuova d’ossigeno puro pregando

alla luna,

di darci sostegno...

un abbraccio.


 Vincenzo Corsaro - 27/01/2021 07:51:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

I tuoi bei versi fanno rivivere nei nostri cuori ciò che è avvenuto in quei luoghi, che ci serva da monito e mai più atrocità simili. Mi viene in mente la canzone do Guccini
"Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d’inverno
E adesso sono nel vento…"
Serena giornata Turiddu :)

 Giovanni Rossato - 26/01/2021 10:16:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Versi meravigliosi nel loro raccontare l’orrore.
Grazie Saalvatore

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